Immigrati: questa è la carne per lo scontro tra Fini e Berlusconi

Italia-razzismo 24 agosto 2010
Francesca Terzoni
Gli strateghi del PdL cercheranno di spostare lo scontro politico su un terreno meno scivoloso rispetto a quello della legalità che ha diviso la maggioranza. Il campo di battaglia sarà, ancora una volta l’immigrazione e a farne le spese, come sempre, saranno gli ultimi, i più deboli. A cominciare da donne e bambini. Succede già ed è difficile immaginare che possa andare peggio.
L’ultima tragedia è avvenuta a Torino. Protagonisti: una prostituta nigeriana di 20 anni e il suo bambino. La donna, con permesso di soggiorno per motivi umanitari scaduto a maggio, si è presentata al pronto soccorso con una grave emorragia per essersi procurata un aborto ingerendo un cocktail di farmaci generici. Su segnalazione dell’ospedale, è stata denunciata e, durante gli accertamenti, gli agenti hanno trovato il suo bimbo, di appena un anno, affidato ad una connazionale senza documenti di soggiorno. Denunciata anche la seconda ragazza, il piccolo è finito in una comunità in attesa che la madre fosse dimessa. Qualche giorno fa, sull’Unità, sono state richiamate queste parole dei Padri Costituenti: “V’è un’aria di libertà, ma non sappiamo quali Governi e quali maggioranze si avranno domani”; “cominciamo noi, dunque, a dare agli altri una lezione di diritto, anzi di una maggiore civiltà” (Ugo Della Seta). Già, maggiore civiltà. Ma che paese è quello che fa denunciare, anziché proteggere, le vittime della tratta? Sono poco più che adolescenti, picchiate e stuprate sino a rendere la prostituzione il male minore per loro. Sono madri sole, costrette a separarsi dai propri figli, quelli nati e quelli che non nasceranno mai. L’Italia, di questi tempi, dà “lezione di minore civiltà”, con buona pace dei Padri Costituenti e nostra.
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