Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Un autunno africano

Osservatorio Italia-razzismo l'Unità 16 ottobre 2010
“Indipendence Cha Cha”, canzone scritta da Joseph Kabasele, è diventato un inno alla libertà adottato simbolicamente da molti paesi africani nel periodo della decolonizzazione. Il titolo è anche il tema del festival Ottobre Africano che si svolge in questi giorni a Parma. Infatti l’edizione di quest’anno (l’ottava) è dedicata ai cinquant’anni di indipendenza di diciassette paesi africani. E in questa occasione si è voluto dare dell’Africa l’immagine di un paese che sta cambiando e che cerca una nuova autonomia: quella dai luoghi comuni che la vedono associata sempre e solo a due termini, fame e povertà. In questi 31 giorni sono state organizzate diverse iniziative e molte altre sono in programma, e, tra dibattiti e cene, tra proiezioni di film e spettacoli teatrali, si  potrà avere una qualche idea della ricca cultura africana. L’iniziativa assume un’importanza cruciale se si pensa al fatto che in Italia circa il 23% delle persone straniere provengono dalla “terra dei capi” – questo è probabilmente il significato del termine Africa. Cruciale perché, nonostante i dati che descrivono questa realtà migratoria e il fatto che si tratti di comunità di costituzione non recente, la loro presenza nel nostro paese è vissuta come un fenomeno con il quale non si ha alcuna familiarità e, nei confronti del quale è d’obbligo prendere precauzioni. Si pensi all’approccio tutto sospettoso e ostile con il quale si affrontano tematiche molto serie riguardanti il confronto culturale. Tra tutte bisogna ricordare l’evergreen “questione del velo”, trattata con un pressapochismo e una superficialità tali da occultare la vera e profonda natura del problema e far emergere solo l’incapacità di riconoscere che la nostra, come tutte, è una società in via di accelerato mutamento.
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Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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