Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

15 dicembre 2010

Decreto flussi 2010. Il primo appuntamento sarà destinato alle richieste per i paesi riservatari
Triplo click per lOOmila immigrati
il Sole, 15-12-2010
Francesca Padula
Secondo invio per le colf- Ultima chiamata per gli altri settori
Non uno, ma tre click day per l'assunzione telematica di quasi l00mila immigrati. Precedenza assoluta ai lavoratori provenienti dai paesi legati da accordi di cooperazione che si aggiudicano più della metà dei posti. Tra questi, maxi-quote all'Egitto (8mila), ad Albania e Marocco (4.500 a testa), a Tunisia e Filippine (4mila ciascuno) e allo Sri Lanka (3.500). Il secondo giorno della gara telematica avrà come protagoniste le assistenti familiari (a colf e badanti di altre nazionalità vanno 3omila posti) mentre l'ultima finestra vedrà concorrere tutti i lavoratori di altri settori e di paesi non compresi nell'elenco. Il decreto prevede 4mila ingressi per lavoratori che hanno partecipato a programmi di formazione nei paesi di origine, cinquecento per discendenti di italiani in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile inseriti negli elenchi dei consolati. Alla conversione dei permessi di soggiorno per studio, tirocinio o lavoro stagionale sono assegnate limila quote. I dettagli dell'operazione 2010 emergono dalla lettura del decreto flussi, firmato dal presidente del consiglio il 30 novembre e anticipato sul Sole 24 Ore di ieri.
Per conoscere il calendario esatto bisognerà aspettare la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta ufficiale. Da questa data cominceranno a decorrere i termini per i paesi "riservatari" (dalle 8 del mattino del 31° giorno), per le colf e badanti (dalle 8 del 33 ° giorno) e per il gruppo residuale (dalle 8 del 34° giorno). Come per l'edizione 2008 del decreto flussi, i posti di lavoro saranno assegnati in base all'orario, di arrivo fino a esaurimento del contingente.
Le domande online saranno presentate dai datori di lavoro (imprese e famiglie). Negli anni il decreto flussi è diventato di fatto una sanatoria per regolarizzare lavoratori e lavoratrici impiegati in nero. Sono rarissimi infatti i casi in cui con il provvedimento vengano assunti lavoratori effettivamente residenti ancora all'estero
I riservatari
IA RIPARTIZIONE
Sono 52.080 i cittadini stranieri provenienti da paesi riservatali che potranno ottenere un nullaosta. Le quote sono così ripartite: 4.500 albanesi, 1.000 algerini, 2.400 bengalesi, 8.000 egiziani, 4.000 filippini, 2.000 ghanesi, 4.500 marocchini, 5.200 moldavi, 1.500 nigeriani, 1.000 pakistani, 2.000 senegalesi, 80 somali, 3.500 singalesi, 4.000 tunisini, 1.800 indiani, 1800 peruviani, 1.8Ò0 ucraini, 1.000 nigerini, 1.000 gambesi, 1.000 cittadini di altri paesi non appartenenti alla ile che concludano accordi finalizzati alla regolamentazione dei flussi di ingresso e delle procedure di riammissione (e quindi sconosciuti ai propri datori) che non abbiano mai fatto ingresso prima in Italia illegalmente. Casi di "chiamata diretta" dall'estero (come prevede la legge Bossi-Fini) si verificano soprattutto per amici 0 parenti "presentati" ai datori dagli immigrati che vivono e lavorano già in Italia.
Sul decreto flussi 2010 c'è stata molta incertezza, anche alla luce dei dati sul mercato del lavoro: quest'anno sono aumentati i posti di lavoro per gli stranieri ma è contemporaneamente cresciuto anche il tasso di disoccupazione tra gli immigrati. Sulla firma del provvedimento ha pesato alla fine il pressing dei paesi che hanno accordi in materia migratoria con l'Italia. Accordi grazie ai quali le autorità consolari straniere aiutano il Governo italiano nelle procedure di identificazione, riconoscimento e allontanamento degli irregolari fermati nel nostro Paese. E le maxi-quote ai paesi del Maghreb ne sono una conferma.



LAZIO/IMMIGRATI: FORTE, IN ARRIVO OLTRE 800 MILA EURO PER INTEGRAZIONE

(ASCA) - Roma, 15 dic - ''Oltre 250 mila euro per un progetto comunicativo e didattico sui fenomeni migratori nella Regione Lazio e ulteriori 560 mila euro per corsi di lingua rivolti agli immigrati''. Sono questi i prossimi interventi dell'assessorato alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, annunciati dall'assessore Aldo Forte nel corso della Conferenza permanente organizzata dalla Prefettura di Roma come occasione di coordinamento e confronto interistituzionale sulle politiche che riguardano l'immigrazione, il bullismo e la sicurezza sul lavoro.
''Con il progetto di comunicazione - spiega l'assessore Forte - intendiamo promuovere la diffusione di materiale audiovisivo e multimediale che racconti il fenomeno dell'immigrazione nel Lazio a partire dal secolo scorso, il modo in cui esso ha cambiato la nostra societa' e come la sta modificando oggi, fino a prefigurare alcuni scenari futuri.
Un progetto da diffondere presso le scuole e i circoli culturali, nonche' sui media, tradizionali e nuovi, e in occasioni di divulgazione promosse da organizzazioni di settore. La visione del materiale audiovisivo e multimediale, quindi, sara' l'occasione per un approfondimento educativo sulla questione, con il quale intendiamo favorire i processi di integrazione sociale e la diffusione della cultura sulle diversita' per il bene nostro, dei cittadini immigrati e, soprattutto, dei loro figli che, secondo le ultime stime, hanno superato il milione in Italia e rappresentano sempre piu' il nostro futuro''.
''L'integrazione, pero', - continua - passa anche e soprattutto dalla conoscenza da parte degli immigrati della lingua del nostro paese. Ancor piu' oggi che per ottenere il permesso di soggiorno gli stranieri sono chiamati a superare un test di italiano. D'altronde, comprendere e farsi comprendere per loro diviene essenziale per rompere l'isolamento di cui possono essere vittime, mentre conoscere la nostra cultura e' basilare affinche' possano inserirsi pienamente nel nostro tessuto sociale e produttivo. Con questo nuovo finanziamento, quindi, che si somma a quello di sole poche settimane fa di 380 mila euro, la Regione Lazio continua il suo programma di potenziamento delle scuole e dei corsi di insegnamento della nostra lingua, dimostrando di essere pronta e attenta nei confronti dei bisogni sociali emergenti''.
''Nonostante la crisi - conclude l'assessore Forte - e i pesanti tagli al sociale da parte dello Stato, la garanzia dei servizi rivolti a chi ha maggiormente bisogno non viene intaccata e resta la nostra indiscussa priorita'''.



Ero straniero e mi avete accolto

L'Agenzia Onu per i rilugiati compie 60 anni: vittorie e sconfitte dal dopoguerra a oggi
La Stampa, 15-12-2010
MARINA VERNA
Quarantatrè milioni di persone -rifugiati, sfollati, richiedenti asilo -dipendono oggi da quell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite che, fondato il 14 dicembre 1950, aveva come missione iniziale l'assistenza agli esuli della Seconda Guerra Mondiale. Ma già sei anni dopo, nel 1956, arrivava una nuova emergenza internazionale, che avrebbe dato l'impronta a tutti gli interventi successivi: l'esodo degli ungheresi dopo la repressione sovietica della Rivoluzione di novembre.
Negli Anni 60 è la decolonizzazione dell'Africa a richiedere continui interventi umanitari, poi le crisi in Asia e in America Latina, le guerre civili, le carestie, le alluvioni, le siccità. E l'Unhcr sempre in prima fila, per questo premiato con due Nobel per la pace, nel 1954 e nel 1981. «Noi abbiamo molte ragioni per sentirci orgogliosi del nostro operato», ha detto ieri l'Alto commissario, Antonio Guterres, celebrando il 60 ° anniversario. Guardando alle nuove sfide - Iraq, Afghanistan, Sudan, Colombia - ha però aggiunto: «Ne abbiamo altrettanti per essere preoccupati».



Aimi (PDL) sui dati dell’immigrazione in Italia

Bologna, 15-12-2010
“Non che ce ne fosse bisogno, ma oggi sono stati pubblicati nuovi dati che certificano una verità incontrovertibile: in Italia l’immigrazione, grazie anche all’impegno e alle serie e concrete iniziative di contrasto a quella clandestina, attuate dal Governo Berlusconi, sta fortemente diminuendo. Peccato che a Modena i dati siano in perfetta controtendenza. Chissà cosa ne penseranno i “capataz” della sinistra nostrana, impegnati a raccontarci senza soluzione di continuità che l’immigrazione è una grande opportunità?”.
Lo ha chiesto il Consigliere Regionale del PDL Enrico Aimi, intervenuto per commentare i dati pubblicati nel XVI Rapporto sulle migrazioni pubblicato dalla Fondazione ISMU dove emerge “chiaramente una flessione degli irregolari (-16mila) e dei reati (-13,9%). Per non parlare poi dei nuovi arrivi – ha subito aggiunto – che registrano una contrazione addirittura del 40%. Certo, anche la crisi economica ha dato il suo apporto nel raffreddare la voglia di Italia nei desiderata degli ospiti stranieri: è chiaro però che dinanzi a questi numeri, il costante aumento che si registra invece sul nostro territorio diventa pesante come un macigno. Altro dato eclatante, quello relativo alla popolazione carceraria: nel nostro paese gli stranieri rappresentano un terzo del totale; al Sant’Anna l’esatto opposto: sono quasi l’80% del totale dei detenuti. Numeri e percentuali che vanno dunque a sbugiardare senza se e senza ma chi si ostina cocciutamente a non (voler) vedere il problema, ormai sotto gli occhi di tutti. Occhi foderati di ipocrisia politica a sinistra, esterrefatti invece tra i cittadini sempre più stanchi della piega presa dalle nostre parti dove – ha rimarcato Aimi – in termini di criminalità, degrado, allarme sociale, sperpero di fondi sociali, spesa sanitaria e giudiziaria, il carrozzone Modena continua la sua corsa verso il baratro. E così i modenesi, oltre il danno – ha concluso il berlusconiano – rischiano la beffa: fare la fine dei passeggeri del treno del film “Amici miei”, ovvero continuare ad essere idealmente presi a schiaffoni da quattro post comunisti più avvezzi alle goliardate politiche e alla difesa oltranzista dell’immigrazione senza freni, che non alla severa gestione di un problema che con il passare del tempo ha già assunto i caratteri della vera emergenza”.



Strasburgo: una soluzione per gli eritrei

Avvenire, 15-12-2010
Diego Motta
Sono sei le proposte di risoluzione presentate in Europa sulla vicenda dei profughi eritrei. Si va dal gruppo dei socialisti e democratici a quello dei liberaldemocratici dell’Alde, dal Partito popolare europeo ai conservatori fino alla sinistra ecologista e agli ambientalisti. È probabile comunque che domani Strasburgo si esprima su un testo comune, visto che oggi è in programma una riunione di compromesso per arrivare a una posizione condivisa.
«L’auspicio è che l’Europa possa parlare con una voce sola» ha spiegato il vicepresidente italiano del Parlamento europeo Roberta Angelilli, visto che «in Egitto si sta consumando una grave violazione dei diritti umani». In prima linea ci sono le delegazioni italiane, impegnate in spirito bipartisan per l’approvazione di una mozione congiunta.
E se Mario Mauro, presidente della delegazione del Pdl nel gruppo dei Popolari europei, lunedì ha chiesto l’intervento dell’Alto rappresentante per la politica estera Catherine Ashton, per David Sassoli, europarlamentare democratico, «vanno date delle garanzie su alcuni punti-chiave, dal rispetto dei diritti umani sancito nelle convenzioni internazionali all’impegno che, una volta liberati, i richiedenti asilo non tornino in patria», dove sarebbero sottoposti nuovamente a violenze e torture. Si è rivolto invece direttamente alla Commissione e al Consiglio, Carlo Casini (Udc) che con un’interrogazione personale ha chiesto «la massima urgenza per realizzare una evacuazione umanitaria di emergenza, in modo da liberare i 250 prigionieri».
Più fronti aperti, dunque, per arrivare a una risoluzione che ricalchi in qualche modo il testo, approvato in modo trasversale, sui cristiani perseguitati in Iraq. «Il valore simbolico di un pronunciamento di questo tipo è molto alto» continua Angelilli.
Nel merito delle mozioni, il documento del Ppe dichiara di «apprezzare gli sforzi compiuti» dalle autorità del Cairo, incalza il "ministro degli esteri" europeo Ashton affinché faccia pressioni e intensifichi il lavoro diplomatico, per raggiungere una soluzione in tempi brevi.
Per i Socialisti e democratici europei, «è urgente che Egitto, Israele e tutta la comunità internazionale continuino a combattere il traffico di esseri umani», in particolare nella zona del Sinai. Particolare rilievo viene dato soprattutto allo status dei rifugiati politici, la cui «detenzione va limitata allo stretto necessario, cioé all’accertamento della loro identità e delle motivazioni che li hanno portati alla domanda d’asilo».



Sbarco in Puglia con un morto e nove feriti

il Sole, 15-12-2010
Un uomo di nazionalità curda, di 30 anni, ha perso la vita ieri mattina mentre cercava di raggiungere la costa di Gagliano del Capo (Lecce). Il giovane faceva parte di un gruppo di 29 immigrati arrivati nelle acque del Salente a bordo di un gommone condotto da scafisti. Era a prua quando, a causa di un'onda che ha spinto il gommone sugli scogli, ha battuto con violenza la testa morendo sul colpo. Altri nove immigrati sono rimasti feriti nel corso dello sbarco.



Sbarco drammatico in Puglia Schianto su scogli, muore immigrato

l'Unità, 14-12-2010
E' di un morto e nove friti lievi il bilancio dello sbarco di 29 immigrati clandestini (gli altri 19 sono in buone condizioni di salute) avvenuto questa mattina a Gagliano del Capo, nel basso Salento.
Gli immigrati, che erano su un gommone, sono stati fatti scendere in acqua dagli scafisti, in una zona a ridosso della costa in localita' 'Ciolo'. Hanno dovuto quindi raggiungere la scogliera, nonostante le pessime condizioni del mare e la temperatura rigida. Mentre nuotava un immigrato e' stato scagliato contro gli scogli dalle onde ed e' morto.
Altri nove suoi compagni di viaggio hanno invece subito lievi ferite e sono stati condotti in ambulanza nell'ospedale di Tricase. Dello sbarco si sono accorte pattuglie di polizia e carabinieri dopo aver visto per strada, bagnati ed infreddoliti, gli immigrati, 19 dei quali sono stati condotti nel centro di prima accoglienza di Otranto.



L'asilo è multietnico, niente Natale  E i genitori protestano col Comune

La decisione per "la presenza di un’alta percentuale di bambini appartenenti ad altre culture e religioni
e di stranieri appena ammessi alla frequenza, che non parlano neppure italiano". Ma ora è polemica
la Repubblica, 14-12-2010
FRANCO VANNI
All’asilo ci sono tanti figli di genitori non cristiani e per questo le maestre decidono di non fare la tradizionale festa di Natale aperta alle famiglie. Ai bambini, per di più, non saranno insegnate canzoni su Gesù e Betlemme, ma solo quelle che parlano di renne e di Babbo Natale. La decisione del collegio dei docenti della scuola materna comunale di via Forze Armate 59 però non piace a tutti. A quei genitori che si lamentano, sostenendo che «la festa di Natale non fa male a nessuno», la direzione risponde con una lettera: la tradizionale “canzoncina per le mamme” non si farà, «data la presenza di un’alta percentuale di bambini appartenenti ad altre culture e religioni — si legge — e di stranieri appena ammessi alla frequenza, che non parlano neppure italiano».
Replica una mamma: «La presenza degli stranieri non è un buon motivo per non fare la festa, e Natale anzi può essere un momento di incontro per le famiglie di ogni cultura e religione». Sul caso, ha chiesto informazioni l’assessorato comunale all’Educazione, guidato dalla cattolicissima Mariolina Moioli. La responsabile della scuola, Angela Airaghi, ha dovuto inviare una relazione a Palazzo Marino. «È logico che i figli di testimoni di Geova, ebrei o musulmani non debbano imparare canzoncine cristiane — dice la direttrice — quanto alla scelta di non invitare le mamme a scuola, lo facciamo soprattutto per evitare stress ai piccoli». Nella lettera inviata alle famiglie dei 175 bambini, per un quarto straniere, si spiega che lo scorso anno molti genitori si erano lamentati perché la festa imponeva di prendere mezza giornata di ferie al lavoro. E precisa che cantare in pubblico potrebbe «creare disagio ai bambini piccoli, di due anni e mezzo», così come ai figli «privi di figure familiari durante la festa».
Un altro problema sarebbe l’assenza di personale per le pulizie nei giorni prima di Natale. Risultato: i bimbi per festeggiare canteranno canzoncine “laiche” fra loro. «Ci eravamo offerte di pulire noi la scuola — dice una delle mamme più combattive — e non ci risulta che per i bimbi sia psicologicamente stressante cantare di fronte ai genitori».



Reietti ed affogati

L'Impronta  L'Aquila, 15-12-2010
Carlo Di Stanislao
Simon Prince, che vive vicino agli scogli dove si è schiantato il barcone, ha raccontato all’Associated Press di essere stato svegliato da quelle che pensava fossero delle grida di gioia. Una volta uscito da casa ha invece udito le richieste di aiuto che arrivavano dalla barca. I residenti, svegliati dalle urla delle persone che tentavano di salvarsi a nuoto, hanno assistito inorriditi alla tragedia, senza riuscire a salvare coloro che si dibattevano tra le rocce e i detriti dell’imbarcazione, perché il mare era molto mosso. Dei circa 80 disperati se ne sarebbero salvati fra 15 e 40, gli altri sono annegati a largo dell’isola australiana di Natale (beffardo tempismo), dopo che il barcone che li trasportava si è schiantato contro gli scogli. L’Isola di Natale (Christmas Island, nome posto in ossequio alla data della riscoperta, avvenuta ad opera di James Cook nel Natale 1777),  è un atollo  australiano situato ad appena 300 chilometri dalle coste indonesiane ed ospita un centro di accoglienza per migranti e richiedenti asilo ed ogni anno vi giungono migliaia di richiedenti asilo dall’Iraq, Afghanistan e Sri Lanka. La nazionalità di questi ultimi disperati non è ancora nota (ma secondo fonti locali erano iraniani e iracheni) ed un testimone ha raccontato  l’orrore di donne e bambini che chiedevano aiuto: “Avevano i giubbotti salvagente, ma l’acqua era troppo impetuosa e li ha scagliati contro gli scogli. E’ stato orribile”. Il barcone è stato in balia delle onde per circa un’ora prima di colpire le rocce alla base degli scogli. Le autorità australiane hanno confermato l’incidente, ma nessuno è ancora in grado di precisare il numero delle vittime. “La nostra priorità è soccorrere tutti quelli che sono rimasti coinvolti”, si legge in un breve comunicato della polizia di frontiera. Fonti mediche parlano di almeno 50 morti e oltre trenta feriti. Un testimone, fra i molti accorsi per cercare di aiutare gli sciagurati, ha detto che ”c’erano una sessantina di persone in acqua” e solo la metà sono state salvate da un’imbarcazione di soccorso. Una drammatica ripresa si può vedere su  http://it.euronews.net/2010/12/15/australia-naufraga-imbarcazione-migranti-almeno-50-morti/. L’immigrazione è un tema che è spesso oggetto di strumentalizzazioni politiche, con il risultato di travisare la reale portata di quanto sta avvenendo sia nel mondo, sia nel nostro Paese. Stando gli attuali tassi di crescita, nel 2050 la popolazione africana crescerà del 74%, tanto che molti paesi, come l’Etiopia, l’Uganda e il Congo, raddoppieranno i propri abitanti. Senza una massiccia ripresa della cooperazione internazionale non si potrà affrontare questo cambiamento epocale e l’immigrazione rischia di trasformarsi anche in un dramma umanitario senza precedenti. La stessa Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha avuto un atteggiamento pilatesco nella recente decisione del gennaio di quest’anno, quando ha rigettato il ricorso di 84 migranti respinti in Libia da Lampedusa nel 2005. La Corte non è entrata nel merito della violazione commessa dal governo italiano – respingimenti collettivi, tanto più verso paesi dove si pratica la tortura, senza dare una possibilità di ricorso effettivo – ma si è limitata a prendere atto dell’interruzione dei rapporti tra i ricorrenti e i loro difensori. Difficile capire come sia possibile per un legale rimanere in contatto con i propri assistiti in circostanze così drammatiche come quelle in cui si trovano i migranti in Libia. Paradossalmente, quindi, se le persone vengono fatte sparire in un carcere o addirittura mandate a morire di fame e sete nel deserto, come è stato documentato anche recentemente, non sarebbe più possibile fare ricorso alla Corte di Strasburgo. Il nostro stesso futuro dipende dalla capacità di trovare risposte positive a una situazione che potrebbe cambiare il volto del mondo. Tuttavia, senza una vera ed efficace politica d’integrazione e in mancanza di prospettive concrete di cooperazione internazionale allo sviluppo,  si rischia che l’immigrazione sia solo un problema serio, oltre a diventare, come spesso accade,  un dramma umanitario.



Gli immigrati espulsi

Corriere Della Sera, 15-12-2010
Caro Romano, il voto sull'espulsione degli stranieri criminali dalla Svizzera era un'iniziativa costituzionale dell'Udc/Sup (Unione Democratica di Centro in italiano/ Schweizerische Volks Partei) e non un referendum come scritto da più parti erroneamente. Mentre per il referendum basta la maggioranza dei voti, indipendentemente dalla percentuale di votanti, l'iniziativa, per essere valida, deve avere la maggioranza dei voti e quella dei Cantoni. Nella fattispecie, i Cantoni favorevoli sono stati 17,5 contro 5,5 contrari. La nostra votazione è in contrasto con gli accordi bilaterali? Chi ha votato per la libera circolazione non ha votato per la libera circolazione dei delinquenti. La Francia, pur facendo parte dell'Ue, ha espulso cittadini rom anche se fanno parte di uno Stato membro dell'Ue.
Bruno Codiglia
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Molti membri dell'Ue ricorrono effettivamente all'espulsione degli stranieri, ma quella dei rom di nazionalità romena dalla Francia fu motivata come unprovvedimento contingente dovuto alla mancanza di un domicilio e di un lavoro. In effetti
molti di essi si accingono a rientrare. Il giudizio critico sul voto svizzero fu dovuto al carattere automatico di una espulsione
contro la quale gli interessati non avrebbero potuto ricorrere in giustizia. Il testo della proposta governativa, bocciata dagli
elettori, prevedeva per l'appunto questa possibilità.



AD ALT(R)A VOCE
Media e cittadinanza a confronto. Ciclo di otto incontri mensili
Met, 15-12-2010
Qual è l'immagine della società multiculturale che emerge dai media? Che influenza hanno i mezzi di informazione nella costruzione di una società plurale? A questi ed altri interrogativi cercheremo di dare risposta con il ciclo di incontri dal titolo “Ad Alt(r)a Voce. Media e cittadinanza a confronto” promossi da COSPE in collaborazione con la Provincia di Firenze e in particolare con l’assessore alle politiche sociali, sicurezza e politiche della legalità, Antonella Coniglio e l’assessore alle pari opportunità e politiche dell’immigrazione, Sonia Spacchini.
Si tratta di un ciclo di otto appuntamenti mensili, itineranti in vari luoghi della provincia fiorentina, che affronteranno diversi focus (islam, rom, l’immigrazione cinese, le seconde generazioni…) con l’aiuto di scrittori, esperti di media, giornalisti locali e nazionali, rappresentanti di associazioni di immigrati, per riflettere sul ruolo dei mezzi di comunicazione nella rappresentazione della moderna società multiculturale, in particolare nella realtà fiorentina. Gli incontri sono stati pensati anche come vero e proprio momento di scambio e confronto tra cittadini immigrata e autoctoni e mondo del giornalismo per promuovere una riflessione adeguata sul tema della rappresentazione dell’immigrazione e sugli stereotipi a cui è spesso legata, a partire dai media locali e dai territori.
Ogni appuntamento – uno al mese - sarà preceduto lo stesso giorno da una rassegna stampa tematica in onda su Controradio, con ospiti in studio e interviste che introdurranno l’argomento della serata. Il primo appuntamento è giovedì 16 dicembre alle ore 8.45 (FM 93.6-98.9).
COSPE in Italia lavora da oltre venti anni per la promozione dei diritti delle donne, degli uomini e dei bambini di origine straniera e per la realizzazione di una società interculturale più giusta ed accogliente. COSPE, nel corso degli anni, si è occupato e si occupa di lotta al razzismo e alla discriminazione - attraverso progetti, studi e ricerche -, lavora nelle scuole con insegnanti, alunni e genitori, realizza analisi e monitoraggi sui media e lavora per una corretta rappresentazione dei migranti nella società italiana - www.cospe.org
IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI
FIRENZE- 16 dicembre 2010 ORE 18
CENTRO ISLAMICO – PIAZZA DEI CIOMPI
“L’ISLAM IMMAGINATO – rappresentazioni e stereotipi nei media italiani ”
Presentazione e discussione sul libro di Marco Bruno: "L'ISLAM IMMAGINATO - rappresentazioni e stereotipi nei media italiani Saluti di Paolo Ciampi (Associazione Stampa Toscana)
Discutono del libro, oltre all'autore:
Izzedine Elzir (UCOII)
Jacopo Storni (Corriere Fiorentino)
Lorenzo Guadagnucci (QN/ giornalisti contro il razzismo)
Khalid Chouki (Minareti.it)
Don Andrea Bigalli (rivista culturale Testimonianze)
modera: Anna Meli (COSPE)
Introduce e conclude il dibattito Sonia Spacchini, Assessore alle pari opportunità e all'immigrazione della Provincia di Firenze
GENNAIO 2011
CAMPI BISENZIO
VI(CINA) – Cinesi d'Italia
FEBBRAIO 2011
BORGO SAN LORENZO
GENERAZIONI SECONDE - Rappresentazione e autorappresentazione dei figli di immigrati
MARZO 2011
FIRENZE
GIORNALISTI CONTRO IL RAZZISMO – Le azioni dei media per una rappresentazione corretta dell'immigrazione
APRILE 2011
EMPOLI
IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO
Quanto incidono le rappresentazioni mediatiche dell’immigrazione a scuola?
20-21-22 MAGGIO 2011 – TERRA FUTURA
FIRENZE
Il futuro dell’informazione è donna: la sfida che pongono le giornaliste immigrate
La rappresentazione dei Rom nei media
GIUGNO 2011
FIRENZE
La matematica è un’opinione - I dati sull’immigrazione raccontati o travisati dai giornalisti
Per info: COSPE, Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, via S.Slataper, 10 50134 - Firenze 055 473556 Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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